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Regolo comune

Avifauna > Passeriformi

Regolo comune - Regulus regulus (Linnaeus, 1758)

Troina (EN)
Il Regolo raggiunge a fatica i 10 centimetri e i 5 grammi di peso. Si riconosce dai caratteristici disegni della sommità del capo, ornata da una crestina bordata di nero, arancione nei maschi e gialla nelle femmine, di cui i giovani sono privi. Il piumaggio ha le parti superiori grigio-verdi e quelle inferiori biancastre sfumate di bruno-giallo. Il maschio si distingue dalla femmina per la colorazione arancione della striatura del capo.
Il nido di forma sferica viene sospeso sui rami esterni alti degli Abeti, le uova deposte sono da 7 a 11, la cova dura 11-17 giorni, i piccoli restano nel nido per 13-18 giorni. Sverna intorno ai siti riproduttivi oppure più a sud, fino all’Europa meridionale. In Italia nidifica tra i 900 e i 1900 metri di quota, ed è molto comune anche come svernante. Frequenta i boschi di conifere dal livello del mare alla montagna e non disdegna le aghifoglie ornamentali di parchi e giardini urbani. Sull’arco alpino è legato soprattutto all’abete rosso e all’abete bianco. Il regolo si nutre di ragni, insetti e larve, che trova rovistando tra il fogliame.
Le regioni settentrionali vedono la massima proporzione dei regoli inanellati in Italia, soprattutto la fascia prealpina dal Friuli sino al Piemonte occidentale. A sud degli Appennini gli inanellamenti risultano numericamente molto più ridotti. L’importante transito attraverso il Mediterraneo viene indirettamente confermato anche dalle catture effettuate sulle due isole maggiori e su un buon numero di isole minori nelle quali il Regolo non nidifica. Una percentuale rilevante delle ricatture si riferisce alla migrazione autunnale, e tra queste molte sono le riprese dirette, le quali confermano come l’Italia sia raggiunta primariamente da soggetti che giungono da nord est, con il Baltico quale area della massima importanza.


Insieme al Fiorrancino è il più piccolo uccello italiano. Piccolo e iperattivo: fotografarlo può rivelarsi, infatti, una vera e propria impresa visto che ha l’abitudine di non stare mai fermo e, tra i rami degli alberi, si muove a una velocità capace di mettere in crisi anche il più esperto birdwatcher.



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