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Passera d'Italia

Avifauna > Passeriformi

Passera d'Italia - Passer italiae (Vieillot, 1817)

Troina (EN)
Lunga in media 15 centimetri, per un’apertura alare di 24-26 centimetri e peso fino a 30 grammi, la Passera d’Italia presenta, nell’aspetto, grandi differenze tra i due sessi: il maschio sfoggia una livrea appariscente, con dorso e ali marroni, screziati di nero, guance bianche, nuca e testa bruno-nocciola, gola nera e petto grigio; la femmina, come i giovani, si presenta nei colori molto più sbiadita con il dorso bruno-chiaro striato di nero, la nuca beige, petto e gola grigi. Il becco, conico e robusto, è di colore grigio scuro. Il maschio di Passera d’Italia è abbastanza simile alla Passera mattugia, dalla quale si distingue soprattutto per una maggiore estensione del bavaglio nero sul petto e soprattutto per l’assenza della macchia, anch’essa nera, all’interno del bianco delle guance.
La maggior parte degli autori concorda nel ritenere la P. italiae una specie a sé stante, anche se altri la accomunano, anche dal punto di vista tassonomico, alle “cugine” P. hispaniolensis  e P. domesticus . In Italia – ove mostra densità variabili tra 10 e 200 coppie per chilometro quadrato – è nidificante e prevalentemente sedentaria, può nidificare anche in piena stagione fredda e la si ritrova praticamente in tutti gli ambienti, dalle aree urbane ai villaggi, fino all’aperta campagna (mentre nell’arco alpino è presente la Passera europea).
La stagione riproduttiva inizia a marzo: è facile, in questo periodo, scorgere gruppi di passeri che litigano chiassosamente tra loro per la conquista della femmina. Il nido, un voluminoso ammasso di fili d’erba secca con ingresso laterale, è costruito in anfratti di manufatti (sotto le tegole, nei fori di muri, piloni ecc.) o, più raramente, nelle cavità degli alberi. La femmina vi depone dalle 3 alle 6 uova, che cova per 11-14 giorni. I giovani restano nel nido per poco più di due settimane dalla schiusa, ma vengono accuditi dai genitori – o dalla stessa colonia – anche in seguito.
I giovani, una volta completamente autosufficienti, lasciano i genitori naturali e il gruppo originario per “imbrancarsi” con altri coetanei. A questo punto la coppia è pronta per iniziare una nuova covata.
È il tipico “passerotto” che vediamo in città, ed è in assoluto la specie più nota e quella che ha saputo meglio sfruttare a proprio vantaggio, almeno storicamente, la presenza dell’uomo. Vive, infatti, ovunque: nei casolari, nei palazzi in città o in campagna, indifferentemente. Si adatta meglio di qualunque altra specie agli ambienti più diversi. La Passera d’Italia è una specie strettamente sociale: la sua vita si svolge all’interno di colonie numerosissime, pascola in gruppo, nidifica in gruppo, dorme in gruppo, in ogni circostanza e in tutte le stagioni dell’anno. Rispetto al comportamento molto confidente con l’uomo mostrato in ambiente urbano, in campagna è invece estremamente sospettosa, e ben raramente si lascia avvicinare…
Descrizione scientifica da:   
Troina (EN)
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