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Occhione

Avifauna > Limicoli

Occhione - Burhinus oedicnemus (Linnaeus 1758)

Montallegro (AG)
Invisibile lui, come invisibile è il nido. Uccello prettamente crepuscolare e notturno, l’Occhione deve il proprio nome comune, come è facile intuire, al grande abilità visiva che gli permette di volare anche di notte, e di difendersi in questo modo abilmente dai potenziali predatori. Invisibile appunto è anche il nido, perfettamente mimetizzato tra i sassi, e anche le uova stesse hanno spesso una colorazione molto simile a quella delle pietre.
Schivo e diffidente nei confronti dei predatori, l’Occhione è un professionista delle “arti mimetiche”, ma nel nostro Paese non trova facilmente aree adatte ad ospitare il nido. Fanno questa funzione, in molte aree d’Italia – specialmente nella Pianura Padana – i larghi greti dei fiumi, specialmente nei periodi di secca. Più comune nell’Europa mediterranea, dove mostra un comportamento stanziale, l’Occhione si comporta come migratore nel resto dell’areale, scegliendo l’Europa meridionale e l’Africa per lo svernamento.
Piuttosto grosso e tarchiato – un esemplare può raggiungere un’apertura alare di poco inferiore al metro per una lunghezza anche di 45 cm – l’Occhione predilige per l’alimentazione aree coltivate aperte e le zone steppiche in genere. Anche il piumaggio risulta piuttosto mimetico, rendendolo praticamente invisibile quando si trova al suolo.
Tipica la situazione in cui la coppia viene minacciata nei pressi del nido. In questi casi, uno dei due si alza in volo, mentre l’altro fugge a piedi verso i cespugli. Un “diversivo” che distoglie l’attenzione del predatore, mentre le uova – così come il nido – risultano perfettamente mimetizzate tra le pietre e possono quindi essere lasciate incustodite anche per un periodo di tempo piuttosto lungo: anche durante la cova, in quanto il sole a picco sulle pietre contribuisce a tenere calde le uova.

Altrove noto con il nome di Stone curlew – “chiurlo delle pietre”, data la sua abitudine di nidificare tra un masso e l’altro – l’Occhione deve il proprio buffo nome ai grandi occhi che lo rendono inconfondibile e sono un chiaro indice delle abitudini crepuscolari e notturne di questa specie. Niente affatto timido nei confronti dell’uomo, teme piuttosto i predatori, da cui si difende alla perfezione proprio grazie al grande occhio, donato dalla natura per vedere quando gli altri non vedono, per volare quando altri uccelli sono costretti a restar nel nido…

Descrizione scientifica da:   
Penisola Magnisi _ Priolo Gargallo (SR)
Penisola Magnisi _ Priolo Gargallo (SR)
Penisola Magnisi _ Priolo Gargallo (SR)
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