Mestolone
Avifauna > Anatidi
Mestolone - Anas clypeata (Linnaeus, 1758)
Femmina e maschio - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)
Il Mestolone è un’anatra lunga circa 40 cm, riconoscibile, oltre che per i colori accesi, per il becco a spatola, dotato di lamelle a pettine sui bordi, che usa come un setaccio per filtrare crostacei e plancton dalla superficie dell’acqua. Avendo sviluppato questo strumento nel corso dell’evoluzione, il Mestolone appare avvantaggiato rispetto alle altre anatre di superficie. Essendo perfettamente attrezzata anche per le paludi fangose, dove trova piccoli invertebrati, la specie non è costretta a competere nella ricerca del cibo nei medesimi territori.
Il Mestolone nidifica nell’Europa settentrionale e centro-orientale, in Asia centrale e settentrionale e in Nord America, dove si concentra nelle zone centrali e occidentali di Stati Uniti e Canada. Occupa boschi aperti, praterie, aree pianeggianti, con acqua basse e poco estese, in cui non ci siano alberi a margine, né foreste fitte, ma circondate di canne, erbe lacustri e canneti, che costituiscono la vegetazione ideale, in quanto rappresentano una grande riserva di cibo. Il Mestolone vive in compagnia di altri individui della propria specie in piccoli gruppi (ma a volte anche molto grandi), in prossimità di specchi d’acqua interni e costieri, purché presentino fondali bassi, non evitando altresì le zone salmastre (saline). Caccia sia di giorno sia di notte ed è praticamente onnivoro: ama insetti e larve, piccoli anfibi e molluschi, ma non disdegna semi e resti vegetali.
Il piumaggio del maschio nella stagione degli amori è variopinto e attraente: ha testa verde bottiglia, petto bianco, fianchi nocciola, piume inferiori e coda nera; la parte superiore delle ali è di un brillante blu zaffiro. Meno variopinta come sempre la femmina, che possiede un piumaggio bruno con striature chiare, simile a quello del Germano reale. Il rituale di corteggiamento del maschio è molto elaborato, e si protrae sia a terra che in acqua: si possono osservare fino a una dozzina di maschi che si contendono le attenzioni della stessa femmina.
Il nido, costruito in una depressione poco profonda di terreno asciutto ma sempre a breve distanza dagli specchi d’acqua, è foderato di fili d’erba, che il Mestolone si strappa dal petto. All’interno vengono deposte fino a 12 uova, a partire da metà aprile, e covate dalla femmina per circa 24 giorni. Una volta schiuse, la madre allontana subito i pulcini dal nido, per evitare che vengano facilmente scovate dai predatori. Gli anatroccoli vengono nutriti con insetti, piccoli invertebrati, semi e germogli. Il maschio durante la deposizione delle uova difende costantemente l’area e la propria compagna dalle attenzioni di altri maschi. Le coppie hanno un accentuato senso del territorio e tornano spesso a nidificare nelle medesime zone anno dopo anno.
La natura ha provveduto ai bisogni di quest’anatra dotandola di un becco del tutto particolare, largo e piatto all’estremità, che consente al Mestolone di scandagliare e rimestare l’acqua di pozze e acquitrini come in un grande calderone, per poi cibarsi degli organismi raccolti ed espellere tutto ciò che non gli serve. In inglese invece l’Anas clypeata è soprannominata “smiling mallard”, come se sotto l’originale becco nascondesse un sorriso. Più riservato rispetto ad altre anatre tuffatrici, il Mestolone, al di fuori della stagione degli amori, come altre specie di anatre di superficie tende a formare, a volte, grandi gruppi di centinaia di individui…
Maschio - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)
Femmina - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)
Femmina - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)
Giovane maschio - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)
Maschio - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)
Maschio - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)
Giovane maschio - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)
Maschio - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)
Maschio - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)